Composta da operatori del diritto, economisti, studiosi di scienze umane e sociali, interessati alla difesa dei valori e dei principi fondamentali contenuti nella Carta Costituzionale, l’Associazione non ha alcuna velleità di affollare il panorama di soggetti in cerca di visibilità o protagonismo politico, essa ha solo un fine di servizio: in una situazione caratterizzata da una graduale ma inesorabile perdita di peso dell’idea di cittadinanza, del valore dei diritti fondamentali dell’uomo, intende mettere a disposizione alcune professionalità per consentire, a chi lo voglia, la comprensione di quanto sta accadendo di rilevante per il suo diretto vissuto e destino, offrendo informazioni, strumenti di analisi e comprensione per decisioni più consapevoli circa la propria vita. Consapevolezze che riguardano, evidentemente, temi cruciali che solo la mediocrità e l’autoreferenzialità delle infinite trasmissioni televisive fa apparire così lontani ed irrilevanti.
Questioni come la globalizzazione, la disoccupazione tecnologica, la divisione internazionale del lavoro, l’idea stessa di una cittadinanza del lavoro come prefigurata in Costituzione, il pluralismo politico e religioso, sono oggetto di riflessione dell’Associazione. La sua ambizione è quella di allargare questa riflessione e di tradurla in termini tali da consentire ai giovani un graduale avvicinamento ad essi, in vista di una loro crescita civile, sociale e politica.
Dalla lettura dei rapporti redatti dallo SVIMEZ, che fotografano lo stato del Mezzogiorno del Paese, si apprende che, ogni anno, circa 100.000, ragazzi, per lo più diplomati e laureati, lasciano il Meridione d’Italia per cercare fortuna al Nord o all’estero. Come è stato già in più sedi rilevato, si tratta di una parte di popolazione, se non necessariamente ed astrattamente quella migliore, sicuramente indispensabile per il futuro del Mezzogiorno. Una parte di per sé insufficiente a prefigurarne il riscatto ma necessaria per mantenere almeno una linea di galleggiamento, cioè per non affondare definitivamente.
I valori che sono scolpiti in Costituzione appartengono ad ogni cittadino, come tutti i valori non sono neutrali, nel senso che delineano un modello di convivenza sociale centrato sulla valorizzazione della persona e dei luoghi, dove la stessa deve svolgere la sua personalità e dove possa crescere, partecipando attivamente alla vita sociale, ben lontano dall’idea di individuo solitario, disposto a guerreggiare per sopravvivere, a consolidarsi in tali comportamenti, in una dimensione sempre più competitiva e selettiva.
Il progetto proposto intende costruire un percorso di riflessione e di dibattito di tipo interdisciplinare, finalizzato ad una attività formativa in continuità collaborativa con l’Associazione “Agorà” di Portici, attuatasi già dallo scorso anno.
A fronte della crescente desertificazione dei valori, si ritiene necessario ricostruire quel legame sociale oggi seriamente a rischio per effetto di ideologie individualistiche, di assetti economici rivolti solo alla valorizzazione del capitale e non anche dei lavoratori, affinché si rafforzi quello spirito comunitario, fondamento dei valori di solidarietà ed uguaglianza sostanziale.