La Costituzione ha 70 anni e non li dimostra
A cura dell’Associazione "Dalla parte della Costituzione"
Trasmettere una passione viva alla cittadinanza, alla partecipazione, all’assunzione di responsabilità, all’impegno civile, sociale, politico, alla cura dei beni comuni.
Premessa
Nella società attuale, la crisi investe le persone nella loro dimensione culturale e spirituale. Sono all’opera, da non poco tempo, forze che spingono verso un nuovo modello di individuo, dotato di grande capacità di autorealizzazione, libero da ogni vincolo di carattere solidaristico, capace di combattere e vincere la sua solitaria battaglia all’interno di una società fortemente competitiva, in cui il consumo di beni di ogni tipo assurge a cartina di tornasole del “successo” di ciascuno.
È fin troppo evidente che tali fatti incrinano alla radice l’idea stessa di società, intesa come insieme di persone legate da vincoli di carattere sia storico che culturale e partecipi di un progetto solidaristico di tipo politico, economico e sociale, come richiesto dall’art. 2 della nostra Costituzione che ha compiuto il suo settantesimo anno di vita.
Nata dalla felice sintesi del pensiero cattolico, liberale e socialista, la Costituzione appare ancora oggi in grado di orientare valori, idealità, comportamenti sociali e politici, forte della sua visione dell’uomo come soggetto solidale, che fa della partecipazione uno dei momenti indefettibili del proprio percorso di vita.
La nostra Costituzione ci consegna un generale orizzonte di senso, in grado di orientarci nelle difficoltà determinate dalla crisi che attraversa la società della modernità, connotata, ormai da lungo tempo, da una miscela di difficoltà materiali, culturali e spirituali.
Pur nella consapevolezza del livello di vita enormemente migliore in Occidente rispetto alla maggior parte della restante umanità, si percepisce con nettezza come, da molti anni, sia iniziato un processo di impoverimento, specie nei ceti più deboli, che rischia di incrinare la stessa riproduzione sociale. Ci si riferisce alla disoccupazione crescente, particolarmente in ambito giovanile e, per quanto più da vicino ci riguarda, alla irrisolta se non aggravata questione meridionale, a quella dei salari, in Italia tra i più bassi dell’Unione Europea, che ha creato la nuova categoria dei lavoratori poveri, al continuo restringimento delle prestazioni erogate dallo Stato e dalle Regioni in termini di pensioni, istruzione, sanità.
Finalità
- Sensibilizzare i giovani alla cittadinanza attiva, riflettere sul valore della nostra Costituzione, fondamento del nostro tessuto sociale e democratico e strumento per regolare la nostra convivenza e la partecipazione alla vita civile
- Discutere su alcuni snodi problematici per cercare di ricostruire insieme, senza alcuna finalità di tipo egemonico o immediatamente politico-partitico, un “filo rosso” con cui riuscire a navigare nelle difficoltà e soprattutto nelle confuse mitologie della contemporaneità
- Salvaguardare la capacità degli individui di sentire empaticamente, renderli consapevoli della necessità del legame sociale, dello stare insieme non soltanto per il mero “consumo”, è compito arduo che, però, appare ogni giorno di più, ineludibile.
Contenuti
- Finanza e mercato: sovranità nazionale e globalizzazione finanziaria.
- Diritto al lavoro: condizione giovanile ed evoluzioni legislative.
- Africa, migrazioni e solidarietà.
- Qualità delle Istituzioni e sviluppo del Mezzogiorno.
- Linguaggio della politica e comunicazione giovanile.
- Arte e cultura nel mondo giovanile: diritto allo studio e non solo.
Organizzazione
Il percorso prevede sei seminari rivolti sia agli studenti degli ultimi due anni dei corsi di studi secondari superiori nell’a. s. 2018/19 sia a tutte le persone interessate.
Per i primi saranno programmate brevi schede precedenti agli incontri, che potranno essere utilizzati dai docenti referenti del progetto nelle classi aderenti, al fine di permettere ai giovani di sentirsi partecipi, a pieno titolo, del percorso formativo.
L’attività sarà svolta in orario pomeridiano, dalle ore 18,00 alle 20,30 presso il Teatro Don Peppe Diana, Viale Tiziano, 15 – Portici. Gli incontri mensili, a partire dal mese di novembre e della durata di due ore e mezza ciascuno, saranno svolti con modalità strutturata: relazione – dibattito.
Relatori Programmati
Giuseppe Borrelli, Eduardo Bennato, Carlo Borgomeo, Fabrizio Barca, Lucio Caracciolo, Luigi Caramiello, Philippe Daverio, Amedeo Di Maio, Michele Gallo, Ugo Marani, Enrica Morlicchio, Clara Paglionico, Annarita Raja, Dario Raffone, Marta Raffone, Ruth Hanau Santini, Giuseppe Sassone, Carla Sorrentini.
Comitato Tecnico
Michele Caccese, Amedeo Di Maio, Virginia Favarolo, Michele Gallo, Ugo Marani, Clara Paglionico, Dario Raffone, Annarita Raja, Giuseppe Sassone.